In caso di mastectomia, proponiamo di routine la ricostruzione immediata. Inoltre, nei 2/3 dei casi negli ultimi anni, sono state impiegate tecniche conservative di mastectomia con risparmio di cute, ovvero con risparmio del complesso areolacapezzolo, con un notevole miglioramento del risultato ricostruttivo.
La ricostruzione può avvenire con l’uso di impianti mammari (espansori temporanei, espansori a permanenza, protesi), o tessuti propri (lembi muscolo-cutanei, dermo-adiposi o fascio-cutanei).
La ricostruzione con impianti mammari può avvenire in uno o più tempi. Il primo intervento prevede l’inserimento sottomuscolare di un espansore tissutale temporaneo, o di una protesi definitiva.
Nel primo caso, il tempo chirurgico deve attendere l’espansione dei tessuti e effettuata mediante iniezioni progressive di soluzione fisiologica tramite una valvola presente nella protesi. La stabilizzazione dei tessuti espansivi avviene generalmente dopo circa 3-4 mesi dal completamento dell’espansione o alla fine dell’eventuale trattamento adiuvante. L’intervento viene eseguito in anestesia generale e prevede la sostituzione dell’espansore con una protesi definitiva costituita da un involucro riempito con gel di silicone o con soluzione fisiologica ed eventualmente la simmetrizzazione della mammella controlaterale.
Se richiesto, si procede poi alla costruzione del complesso areola-capezzolo, eseguito in anestesta locale.
Le protesi mammarie non aumentano il rischio di sviluppare un tumore o l’insorgenza di malattie autoimmune come stato dimostrato da diversi studi.
In caso di ricostruzione con I propri tessuti, si può utilizzare un limbo TRAM (“Transverse Rectus Abdominis Muscolocutaneos Flap”) o DIEP: questo lembo, prelevato dalla regione addominale, ha il vantaggio di permettere una ricostruzione senza l’uso di impianti mammari. Lo svantaggio risiede nella necessità di dover utilizzare una tecnica chirurgica più complessa con un decorso post-operatorio più lungo.
A volte si adottano particolari tecniche chirurgiche per evitare cicatrici molto visibili, ovvero per simmetrizzare o contemporaneamente alzare una mammella trattata.
Spesso, si utilizzano sessioni operatorie di LIPOFILLING per migliorare il risultato estetico ricostruttivo dopo l’inserzione della protesi, mediante iniezioni di grasso prelevato dal proprio tessuto adiposo addominale, in anestesia locale.